Governo, la circolare che spinge sui mobility manager. Ma a che punto siamo?

 

Mentre gli Enti obbligati alla nomina della figura del mobility manager stentano ad adeguarsi alla normativa, perdendo così anche i fondi stanziati per l’attuazione dei piani degli spostamenti casa-lavoro, con la Circolare congiunta del Ministro per la Pubblica Amministrazione e del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, del 5 gennaio scorso, si sottolinea ulteriormente quanto previsto dall’art. 2 del D.M. 8 ottobre 2021 circa la possibilità per le amministrazioni di avvalersi dei mobility manager aziendali, nominati ai sensi del decreto interministeriale 12 maggio 2021, per la elaborazione dei Piani degli spostamenti casa-lavoro (PSCL) di propria competenza.

I mobility manager aziendali dovranno operare in raccordo con gli Enti locali tramite i relativi mobility manager d’area, per un’azione di raccordo costante, sia per le finalità dettate dall’art. 6 del decreto interministeriale 12 maggio 2021, sia per la verifica complessiva e coordinata dell’implementazione dei PSCL, nonché per l’identificazione e la promozione di azioni di miglioramento complessivo dell’offerta di mobilità sul territorio di riferimento alla luce delle nuove fasce di ingresso e uscita dalle sedi di lavoro.

Una ulteriore conferma dell’importanza delle figure del mobility manager aziendale e del mobility manager d’area che, però, si scontra con lo scarso interesse dimostrato da molte amministrazioni, che ancora non procedono all’individuazione delle figure necessarie o che, se lo hanno fatto, non gli danno ancora il giusto rilievo.

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